Partenza dal Rifugio Dibona

Per percorrere questo anello che ci porterà sulla cima della Tofana di Rozes lungo la ferrata Lipella, ci svegliamo nel parcheggio del Rifugio Dibona per metterci in cammino poco prima delle 7. Imbocchiamo il sentiero di guerra che sale verso il ghiaione del Vallon de Tofana. Al bivio con l’Alta Via N.1, pieghiamo a sinistra puntando l’inconfondibile parete Sud della Tofana di Rozes. La vista è una delle mie preferite da sempre. Da sinistra a destra svettano inconfondibili Il Gruppo dell’Antelao, il Gruppo del Croda da Lago e il Gruppo del Nuvolau.

Gruppo dell'Antelao
Tofana di Rozes
Gruppo del Croda da Lago
Gruppo del Nuvolau

Visita alle Gallerie del Castelletto

Con una piccola deviazione arriviamo alla Galleria del Castelletto. Dalle feritoie di questa appendice rocciosa uscivano le bocche delle mitragliatrici e dei cannoni austriaci puntati sulle posizioni italiane. Nell’inverno del 1916, gli italiani scavarono 500 metri di gallerie e posizionarono 35 tonnellate di gelatina per espugnare la balconata che saltò in aria l’11 luglio dello stesso anno.

Gallerie del Castelletto
Gallerie del Castelletto
Gallerie del Castelletto
Gallerie del Castelletto
Gallerie del Castelletto

La Ferrata alla Galleria del Castelletto

La Ferrata alla Galleria del Castelletto rappresenta il preludio alla vera e propria Ferrata Lipella in questo anello della Tofana di Rozes. Superiamo il primo tratto attrezzato con gradini e fune metallica fino al terrazzino che una volta ospitava la camera del compressore Sullivan. Continuiamo su una scaletta fino all’accesso della galleria, completamente al buio, la cui sezione verticale non supera mai i 2 metri. La torcia frontale è indispensabile. Proseguiamo in salita, prima lungo una scalinata, poi su un fondo scivoloso in cui si alternano tratti orizzontali e tratti di facile salita attrezzata, finché una feritoia si apre sulla sinistra rivelandoci la via d’uscita.

Ferrata alla Galleria del Castelletto

La Via La Ferrata Lipella

Usciti dalla Ferrata della Galleria del Castelletto ci caliamo sull’enorme ghiaione del versante occidentale. Il panorama ci dona una veduta della lunga e sognata Val Travenanzes (che sarà uno degli obbiettivi del prossimo anno), il Lagazuoi con l’omonimo Rifugio e il Monte Ciaval. Da qui iniziamo la traversata verso nord lungo la Ferrata Lipella, che ci porterà nei pressi dell acima della Tofana di Rozes, in cui quattro grandi terrazzi detritici si alternano a salti e gradoni rocciosi ripidi ma ben attrezzati.

La ferrata Lipella è considerata di livello 3 (su 5). Si estende su un dislivello di 515 m. La sua difficoltà non è dovuta tanto a passaggi particolarmente tecnici, quanto piuttosto alla sua durata (mediamente 3.30 ore) e quindi alla fatica che comporta.

Via Ferrata Lipella
Via Ferrata Lipella
Via Ferrata Lipella
Via Ferrata Lipella
Via Ferrata Lipella
Via Ferrata Lipella

Ad ogni strappo corrisponde una cengia che ci permette di riprendere un po’ di fiato, fino a condurci all’ampio terrazzo dove troviamo le indicazioni a sinistra verso le Tre Dita, il Rifugio Giussiani e il dismesso Rifugio Cantore. Proseguiamo a destra verso la cima attraverso quello che è considerato il terzo capitolo della Ferrata Lipella sulla Tofana di Rozes. Percorriamo l’ennesima cengia a tratti attrezzata, fino a riprendere nuovamente la salita verticale. Il panorama è incredibile e sotto di noi si estende un anfiteatro di roccia meraviglioso. La ferrata termina sul ripido pendio detritico della piramide sommitale. Siamo ora sul sentiero che in mezz’ora ci porterà alla cima.

In cima alla Tofana di Rozes (3.225 m)

Nonostante manchi solo mezz’ora alla cima siamo già belli stanchi e l’energia rimasta non è moltissima. A sentire altri escursionisti, siamo molto fortunati a trovare il cielo sgombro dalle nuvole e ad avere una visuale così limpida del complesso delle tofane. Il panorama dalla cima sarà indimenticabile e la sola idea mi restituisce l’energia che avevo perso.

Cima Tofana di Rozes
Anello della Tofana di Rozes
Cima Tofana di Rozes

Così credevo almeno, perché nell’arco di 10 minuti le nuvole sono arrivate coprendo completamente il cielo. Sembra quasi che abbiano aspettato noi.

Proseguiamo quindi un po’ amareggiati improvvisando le tracce sui tratti ancora lievemente innevati fino a raggiungere la cima. Non si vede un tubo, ma sù…ho finalmente realizzato il sogno di fare l’Anello della Tofana di Rozes e la Ferrata Lipella..il mio primo 3000.

Ci sediamo ai piedi della croce di vetta della Tofana per riposarci e mangiare qualcosa. Il tempo sembra voler peggiorare e inizia a scendere qualche goccia. É già il momento di andare.

Cima Tofana di Rozes

Discesa al Rifugio Giussani, con diluvio

Ci attrezziamo per la pioggia, copriamo gli zaini e iniziamo la discesa sotto quella che in pochi minuti diventa una grandinata. Il diluvio stravolge il paesaggio trasformando questo terreno arido in un mondo di piccole cascate e sottili corsi d’acqua. É bellissimo.

Cima Tofana di Rozes

Quando il sole torna a splendere, dopo circa un’ora di cammino, ormai siamo al Rifugio Giussani. Le rocce lisce e umide della montagna riflettono i raggi come se fossero state appena lucidate. Il nostro pensiero predominante non può però che essere un altro: siamo stati sulla cima nell’unico momento in cui non si vedeva il panorama, perché ora il cielo è di nuovo aperto. Il danno e la beffa. Ma la montagna è così e nella sua imprevedibilità è riuscita a rendere magica una discesa sotto la pioggia. La montagna dona, ma raramente siamo noi a scegliere il regalo.

Anello della Tofana di Rozes e Ferrata Lipella
Rifugio Giussani
Tofana di Rozes
Tofana di Rozes

Rientro al Rifugio Dibona

Lasciamo il RIfugio Giussani alle nostre spalle e ci dirigiamo verso il Valon de Tofana. Ora il sole splende nuovamente e ci accingiamo all’ultima parte di questa escursione. Possiamo decisamente dire che il più e fatto!

Il Rifugio Cantore

Dopo poco, sulla destra notiamo il vecchio Rifugio Cantore. Il rifugio fu inaugurato il 16 agosto 1886 col nome di rifugio Tofana e distrutto durante la Grande Guerra. Il 5 settembre 1921, dopo aver ristrutturato una grande caserma degli Alpini, la Sezione del CAI di Cortina vi aprì il rifugio dedicato al Generale Antonio Cantore (caduto a Forcella Fontananegra il 20 luglio 1915).

Oggi il rifugio Cantore è abbandonato, mentre il Tofana è stato ristrutturato nel 1994 ed oggi funge da bivacco invernale.

Rifugio Cantore
Gruppo del Croda da Lago

Discesa del Vallon della Tofana

Attratti dal Valon decidiamo di abbandonare il sentiero e di calarci direttamente tagliando lungo il ghiaione in una linea retta che in 30 minuti ci riporta al rifugio Dibona. Scendere lungo i ghiaioniper alcuni è sempice e divertente, ma non sottovalutate mai questo tipo di iniziative. Delle calzature adatte sono indispensabili ed evitate di farlo con scarpe basse…le vostre caviglie vi ringrazieranno.

Vallon della Tofana
Anello della Tofana di Rozes - Valon de Tofana
Panorama
Asciughiamo tutto al Furgo